martedì 15 maggio 2018

BEIGNETS DE CREVETTES



Avete mai notato come l'accanimento contro il fritto vada di pari passo con la voglia di mangiarne a più non posso?
Nessuno che voglia la patatine fritte, al ristorante, ma se malauguratamente le ordinate state certi che ci arriveranno le mani di tutti.
A me piace molto, non lo preparo spesso ma quelle poche volte deve davvero valerne la pena.
Nella ricetta in questione mi ha colpito come l'autore parlasse della maggior parte dei fritti che perdono croccantezza in maniera pressocchè irrecuperabile se non mangiati entro breve dalla cottura e di come avesse sperimentato che con la pastella in questione questo fosse, se non evitabile, almeno reversibile!
Può un fritto tornare croccante dopo la cottura?
L'autore dà il merito al fatto che non ci siano uova nell'impasto.
E capite, potevo non sperimentare?



BEIGNETS DE CREVETTES
per 24 pezzi

24 grossi gamberi o gamberoni
180 g di farina (T55)
120 g di farina di riso o fecola di patate
un quarto di cucchiaino di sale
250 g di acqua freddissima
2 sacchetti di lievito chimico (vedere la nota)
poca farina extra per infarinare i gamberi
olio per friggere


Versare la farina, la farina di riso (o fecola) ed il sale in una ciotola.
Aggiungere l'acqua mescolando molto bene fino ad eliminare tutti i grumi. La pastella dovrà risultare fluida ma comunque ben spessa allo stesso tempo.
Mettere il tutto in frigo per 30 minuti, a meno che l'acqua non fosse veramente ghiacciata.
Più la pastella sarà fredda, più il lievito che verrà aggiunto in seguito farà il suo lavoro al momento della frittura.
Pulire e sbucciare i gamberi lasciando le punte delle code.
Intanto mettere sul fuoco una casseruola o una friggitrice  con abbondante olio.
Quando sarà il momento di cuocere, e quindi l'olio ben caldo, aggiungere il lievito alla pastella mescolando bene (operazione da farsi veramente all'ultimo secondo!)
Infarinare i gamberi, scuotere via l'eccesso di farina  quindi immergerli nella pastella tenendoli per le codine, quindi appoggiarli al bordo della ciotola in modo da far colare la pastella in eccedenza.
Ma cercare comunque di mantenere più pastella possibile attorno al gambero, perchè è lei che dona la croccantezza.
Immergere ogni gambero nell'olio caldo tenendolo per la codina per circa tre secondi, in modo che non vada subito a fondo e mantenga una forma più carina. Lasciare quindi il gambero in modo che finisca di cuocere, ovvero quando avrà raggiunto un bel colore dorato.
Scolare su carta da cucina e servire immediatamente magari accompagnati da una salsa agrodolce.
Per scaldare al forno: scaldare il forno a 200 gradi, infornare i gamberi adagiati su un piatto e  tenerli per otto minuti.
Far riposare tre minuti fuori dal forno e servire, avranno ritrovato tutta la loro croccantezza!


 NOTE

- ricetta assolutamente perfetta nelle dosi della pastella, che seguite al grammo hanno dato un composto dalla consistenza adatta ad avvolgere ogni gambero senza colare via.


- viene indicato di usare la farina T55, che in Italia equivale ad una farina 0. Quanto alla farina di riso, veniva proposta in alternativa la fecola e questa ho usato, avendola in casa.

- una cosa che odio, nelle ricette, è quando le dosi vengono date in "bustine", "confezioni", "pacchetti" e così via. Ovvio che se non si vive nello stesso Paese dell'autore bisognerà cercarsi il prodotto e il peso relativo per evitare errori! Qui il caso con il lievito chimico (in pratica quello per torte salate, eh, non di birra) di cui vengono indicate due generiche bustine: in Francia le marche più conosciute fanno bustine di lievito da 11 grammi, e quindi 22 grammi il peso da me usato.

- non vengono date indicazioni sulla pulizia dei gamberi dei quali viene detto solo di liberarli dal carapace. Magari una nota sul togliere il filo nero, ovvero l'intestino, sarebbe stata gradita anche se spero non ci sia più nessuno che non lo sappia.

- il risultato non è buono, è buonissimo. Croccante al punto giusto, saporito senza comunque coprire il gusto del gambero. Li ho serviti come suggerito con una salsa agrodolce (acquistata)

- la mia curiosità stava nel verificare se davvero sarebbero tornati croccanti se preparati in anticipo col passaggio in forno indicato dall'autore: quindi il San Tommaso che alberga in me ne ha fritto qualcuno con molto anticipo. Ebbene,  funziona. Dopo qualche ora la pastella ovviamente si ammorbidisce, ed il passaggio in forno seguito alla lettera ha funzionato molto bene.
Non che tornino esattamente come appena fatti, ma recuperano gran parte della croccantezza persa.

- la pietanza è inserita nel capitolo del libro dedicato alle ricette genericamente provenienti dall'Asia, senza particolari indicazioni del Paese specifico.


Spazzolata via e seguita da richiesta di ricetta, non può che essere 
PROMOSSA



24 commenti:

  1. Come si fa a non amare il fritto? Io non friggo spessissimo, ma mi piace. Meno, mi piace il dover ripulire dopo ma tant'è. E poi sono una fissata: il fritto deve essere croccante e se non lo è, qualcosa è stata fatta male: non mi si trovino scuse impossibili.
    Ricetta che mi farebbe accendere la padella dell'olio anche subito. Grazie per averla provata e felice che il risultato sia quanto promesso: secondo te si può usare quella pastella su altri alimenti tipo verdure? Bacione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Assolutamente si! Me ne era avanzata un pocoe
      L’ho usata per delle zucchine. Ed alla
      Fine l’ho anche fritta da sola, a cucchiaiate e sono venuti una specie di bignè che hanno egregiamente accompagnato dei formaggi!

      Elimina
  2. ok, faccio come quelli che non ordinano le patatine fritte... non li ho visti, ok? non ho visto niente, non ho letto niente, non voglio sapere niente... Mannaggia a te e a cosa vai a scovare, sempre :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non vedo, non sento, non parlo. E non dire a nessuno se li mangi :D

      Elimina
  3. Ommammamia!!!!
    Io friggo raramente, e tuttavia negli stipi che contengono pentole e tegami, le padelle sono le più rappresentate con ben 17 esemplari, da 15 a 28 cm di diametro. :-)
    Appartengo pure alla categoria di quelli che raramente ordinano le patatine fritte. :-) Qualche volta mi è capitato di piluccarle, è vero, ma solo se vedo che il consumo del piatto langue (la scusa ufficiale è che odio vedere il cibo avanzare ^_^).
    Last but not least, sono a dieta ferrea da un mese e mezzo.
    Ergo, se faccio un megasgarro alla medesima, sappi che la colpa è solo e unicamente tua. :-)))
    Grazie Stefi!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciassette padelle?? Mapi allora non puoi non friggere...e in ogni dieta c'è uno sgarro, no? ;)

      Elimina
  4. Sono ipnotizzata da quei gamberi .. mi viene da allungare la mano e prenderne uno .. vabbè di più di uno xD Bellissimi, perfetti .. grande Stefi ❤️❤️❤️❤️

    RispondiElimina
  5. gamberi di tutto il mondo, unitevi!!! é tornato Bernard Laurance!!!! ma menomale che c'é la Stefi Araba felice in cucina!!! ;)

    RispondiElimina
  6. Gambero, gambero delle mie brame... 🍤🍤😍🍤🍤 Stefy se non fosse che abiti così lontano, sarei già lì con il piattino in mano... per il resto, della ricetta non si può proprio dire niente, mi sembra proprio perfetta, va solo fatta e magnata... grazie Stefy per questa ricetta golosissima 😋😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Col piattino caschi male...erano andati via alla velocità della luce!!

      Elimina
  7. Io adoro il fritto e non nego di prepararlo anche una volta a settimana. Il mio compagno mi ha regalato una friggitrice che ha la capienza per un esercito quindi quando siamo in tanti approfittiamo e friggo in balcone o in giardino su un tavolino coperto di carta di giornale, evito gli odori sgradevoli e di dover ripulire tutto armata di sgrassatore!! Che dire? I gamberi non mi mancano e la voglia di friggere neanche 😉 corro a provarli!!

    RispondiElimina
  8. La conlusione è che a tutti piace il fritto ma decisamente meno friggere.
    Un barbatrucco vero e proprio!!!
    Grazie mitica Stefaraba ^_^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Proprio vero: se lo fa una terza persona lo mangiano tutti!!!🤣

      Elimina
  9. Stefi, la foto di questi gamberi buca lo schermo!!! Io non riesco (quasi) mai a resistere al fritto, e il fatto di poterlo avere quasi come appena fatto è un jolly prezioso. Grazie per aver scelto questa ricetta :)D
    Sappi che avrai un'altra persona sulla coscienza... :)))

    RispondiElimina
  10. Vado sempre alla ricerca di pastelle perfette e la tua mi sembra tale.
    Grazie.

    RispondiElimina
  11. PS sono arrivata al tu blog per caso ma devo dirti che mi piace molto, infatti mi sono subito aggiunta ai tuoi lettori fissi!

    RispondiElimina

Spammers are constantly monitored